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SAGRA DELLA PESTANACA DEL 18 GENNAIO

La pestanca giallo-viola di Sant'Ippazio

La nostra pestanaca (sativa) si coltiva per le sue caratteristiche di polpa dolce e commestibile, viene consumata come ortaggio, cruda o cotta, usata anche come aromatizzante per le vivande di uso quotidiano.

Per la sua coltivazione si consigliano soprattutto terreni ricchi e aerati, cresce bene soprattutto in un terreno ben drenato e calcinato, fertilizzato ad alto contenuto di fosfato, e/o concimato con letame maturo della coltura precedente,  il terreno va ripulito dai sassi e di altro materiale e coltivato fino alla profondità di 30/40 centimetri e va tenuto umido ma non eccessivamente. Le piantine si diradano quando sono di 2,5 cm. circa, lasciandone una sola per ogni gruppo. Eliminare le erbe infestanti e pacciamare con torba o paglia quasi polverizzata, per consentire ai fittoni di rimanere morbidi e teneri,  per evitare che si spacchino, se il tempo è asciutto.

La Pestanaca, è una pianta che si ibrida facilmente, quindi una delle difficoltà maggiori è quella di produrre una semenza della sua specifica varietà, di fatti la varietà (Sant’Ippazio) è gelosamente prodotta direttamente dai coltivatori e non si trova in commercio, ma dal 2001 la Pro Loco si è impegnata a produrla e a inserirla nel circuito attraverso un rivenditore. La Camera di Commercio di Lecce ha annoverato la pestanaca giallo-viola de Santu Pati tra i prodotti tipici salentini, anche l’Università di Lecce ha avviato una ricerca per definire le sue proprietà.          

Le ricerche fin qui effettuate ci ha convinti che la nostra pestanaca, si distingue nella sua varietà per caratteristiche botaniche e qualità orticole, quindi l’abbiamo voluto denominarla  Pestanaca (Carota) lunga,  giallo-viola di Sant’Ippazaio.

La pastinaca è particolarmente legata a Tiggiano, dove, nella ricorrenza del Patrono Sant’Ippazio, il devoto, non manca di comprare il mazzo di Pestanache “da regalare alla sua …” che, insieme alle sciscule (sciscele) e/o ai datteri fanno  riferimento all’apparato genitale maschile, del quale il Santo Patrono ne è il protettore. Riteniamo che la  popolarità e la storia della Pestanaca ha uno stretto legame con Tiggiano e il suo Patrono, la troviamo radicata nella cultura locale Pagana-Religiosa  del passato, dove alcune credenze popolari le attribuiscono simbolicamente qualità di virilità e fertilità.  

                    

 

18 e 19 gennaio - Sagra della Pestanaca

La tradizione intesse a volte, tra oggetti e ricorrenze, legami tanto forti da rendere scontato il richiamo degli uni con le altre. E’ il case della pestanaca  con la festa di S. Ippazio.

Il fatto che tale ortaggio raggiunga il pieno della maturazione nel periodo di gennaio è solo una ragione, l’altra va ricercata nella sua stessa natura, che la rende un prodotto di “nicchia “. Variante della più comune carota dà il meglio di sé solo in questa zona, esige una particolare preparazione del terreno ma anche sapienza antica nella coltivazione. Ma cos’ha di tanto particolare la pestanaca? Un sapore inimitabile capace di fondere tenera dolcezza in un gusto spiccato.

Conosciuta fin dall’antichità, apprezzata nella civiltà pagana per le sue virtù di fertilità e virilità (di qui l’allusiva lettura della sua forma) essa è ancora oggi molto ricercata per le sue qualità organolettiche.

La Pro Loco sensibile a tutte le espressioni tipiche delle culture locali, ha promosso in onore della pestanaca una sagra al duplice scopo di valorizzare e promuoverne l’immagine.

Salute bellezza

La pestanaca coltivata nell’agro tiggianese e dintorni, è una variante della più comune carota del genere “daucus carota”, dalla quale si distingue per il colore, giallo-violaceo, e soprattutto per il gusto dolce aromatico più raffinato e nel contempo più deciso. In più, il maggiore contenuto di Beta-carotene (precursore della vitamina A) e di vitamina E, oltre che di potassio, calcio, ferro, fosforo ne fanno un ortaggio da privilegiare per la sua proprietà antiossidante, benefica per l’elasticità della pelle, per la salute di ossa, denti e capelli. Insomma in essa tutte le già salubri proprietà della carota comune si trovano esaltate e potenziate. È quindi consigliabile non lasciar passare il loro tempo di maturazione, e fare il pieno di salute e bellezza. Va da sé che per trarre il massimo beneficio dal suo apporto vitaminico è consigliabile consumarla cruda, e nel periodo ottimale della maturazione, che è il mese di gennaio. Anche per questa ragione il prezioso ortaggio è abbinato in modo allusivo al patrocinio di S. Ippazio, la cui festa cade il 19 gennaio.

Alimentazione

Ma le pestanaca sono ottime anche cotte – piatti presentati e degustati alla sagra

  • Sformato di riso alla pestanaca
  • Ravioli con ripieno di pestanaca
  • Carni con contorno di pestanache trifolate
  • Pizza alla pestanaca
  • Pittule alla pestanaca
  • Dolce alla pestanaca
  • Yogurt alla pestanaca
  • Rosolio alla pestanaca